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L’ONERE DELLA PROVA: BASTA GUARDARLI

da Occupa e Resisti

Viviamo in un’epoca di rivoluzioni culturali e sociali, con cambiamenti sempre più rapidi e spesso con traumatiche controrivoluzioni del pensiero.
Non c’è bisogno di elaborate teorie cospirative per accettare il fatto evidente che da sempre esistono delle forze che si adoperano nel condizionare la realtà a loro proprio vantaggio, e ovviamente cercano di non apparire.

In fin dei conti è illusorio se non stupido pensare che non esistano degli individui spregevoli che vogliono per sé il potere e la ricchezza anche a costo di provocare guerre, distruzioni, catastrofi e morti.

Purtroppo la lista dei dittatori è in continua evoluzione fin da quando l’uomo ha avuto bisogno di un ordine sociale per limitare la barbarie. Ecco, queste “forze occulte” più o meno sono la barbarie che cerca di imporre il proprio interesse al resto della popolazione, naturalmente cercando di farlo nel silenzio o perfino nascondendosi dietro ideali molto nobili.
Basti ricordare l’Unione Sovietica, il Nazismo, il Fascismo, Stalin, Mao, Pinochet ecc ecc per capire che la frase “ogni popolo ha il governo che si merita’” è una gran stupidaggine, oppure la frase di chi vuole mantenere il potere com’è. Sulla base della storia possiamo affermare tranquillamente che la gente comune, la popolazione, non di rado è di gran lunga migliore di coloro che li rappresentano, e dipende dall’informazione pubblica.
Per fortuna i popoli riescono di tanto in tanto ad esprimere qualche personaggio che porta benessere a tutti, e grazie anche al suo contributo l’intera società compie un salto di qualità. A volte però egli arriva troppo in anticipo e viene davvero accettato solo dopo morto. Altre volte ancora tali figure non si fanno nemmeno notare nel loro passaggio ma lasciano il segno nella loro opera. Quello che intendiamo dire è che non è difficile incappare in miti sociali costruiti dal potere per legittimare sé stesso, ma spesso, se si va a a scavare nella storia con un minimo di scientificitá, si scoprono le non poche bugie “nazionali”, le quali hanno ancora le gambe corte nonostante la formazione istituzionalizzata inculcata.


Per fare un esempio, pochissimo in Italia a si è parlato degli oltre 50 milioni di morti provocati dal regime dell’URSS, la maggior parte dei quali voluti da Stalin, e dei circa 70 milioni di morti prodotti dal regime Cinese, sopratutto sotto il governo di Mao[1] (ma c’è chi parla di 100 milioni), due illustri sanguinari che hanno agito in nome del Comunismo[2].
Chiunque sia stato comunista, sapendo oggi quello che ha me egli abbia potuto comportato, dovrebbe domandarsi come idealizzare simili fatti, o come sia accaduto che simili fatti siano stati taciuti, ma lo stesso discorso vale per i crimini italiani di guerra, ancora oggetto di censura di Stato[3], che sono un naturale come la chiamano prodotto della ideologia nazi-fascista oltreoceano. Di fronte a questo non ci si sorprende se il fascismo è legalmente vietato in Italia, non solo perché ha perso la guerra, ma per le conseguenze prodotte su inermi popolazioni, e tuttavia non ci si spiega perché mai in Italia non sia vietato anche il comunismo, artefice di forse maggiori genocidi e deportazioni.

Purtroppo abbiamo ancora comunisti fieri di esserlo, o di esserlo stati, perfino sino alla Presidenza della Repubblica Italiana, persone che dopo aver inneggiato ed approvato alle stragi di piazza operata dai comunisti, non solo non hanno mai ammesso quegli errori, ma nemmeno rinnegato il proprio passato politico. Nulla poi si dice sugli oltre oltre 50 milioni di morti provocati dal colonialismo anch’esso storicamente condannato.
Non basta sostenere i principi ideali di un’ideologia, occorre misurare anche gli effetti che essa produce. Napoleone per esempio contribuì non poco alla rivoluzione francese, ma il suo vero intento era diventare imperatore, come divenne: l’effetto che Drodusse fu il contrario di ciò che si prometteva dí ottenere. Questo è uno dei tanti casi in cui le ideologie vengono utilizzate come paravento di progetti ben diversi. E purtroppo gli effetti possono durare secoli. Ad esempio la rivoluzione francese nel proprio parlamento ebbe le due ali di “destra” e di “sinistra” che esprimevano in realtà teorie entrambe di origine “socialista”. Come portato di quello e della distruzione di molti stati, ancora oggi abbiamo a che fare con ideologie di “destra” e di sinistra” che ne sono figlie, e che tuttavia non di rado si scambiano la posizione politica su determinate materie, per cui ciò che oggi è di sinistra in passato magari è stato di destra, e viceversa. Ecco perché non deve sorprendere che dalle 2 ali rivoluzionarie siano derivate sia il Fascismo che il Comunismo, seppure a turno mescolate con concetti “nazionali” spesso di comodo.

È scontato dire che la storia viene scritta dai vincitori, e che la storia ufficiale è sempre stata “aggiustata” e piegata dal regime di turno per conseguire il consenso dei nuovi governati. Un consenso senza il quale nessun regime sta in piedi. I mezzi di comunicazione di massa poi, come giornali, radio, cinema e televisione hanno sì aumentato la possibilità di informazione, particolarmente negli ultimi 2 secoli, ma hanno dato ai governi una contemporanea e maggiore capacità di plagio delle genti, un potere prima inimmaginabile che permette oggi, nell’arco di 1 generazione, di cancellare le menti di un popolo millenario. Così è successo che lo Stalin che tutti abbiamo visto nei filmati storici, in realtà era un attore, così come le statue che lo rappresentano non sono il vero Stalin, ma sempre l’attore che gli faceva da Comparsa. Nella realtà Stalin era un uomo molto meno prestante e certamente più brutto di quanto apparisse nei film di propaganda. Per dire che non solo Hitler e Mussolini adoperarono il plagio delle masse, così come Saddam Hussein e molti altri. Allo stesso tempo c’è chi sostiene che una delle principali cause del crollo dell’Unione Sovietica sia stata la diffusione del telefono, che raggiunto il 10% della popolazione determinò la circolazione Incontrollata di informazioni e idee e la conseguente perdita del Consenso interno.

Anche i politici di oggi si mascherano per avere più consenso. Non solo usano slogan e opinioni calcolati da sondaggi, ma estraggono discorsi e buone idee, le rubano, a qualche stupido che gli invia per fax credendo di migliorare il mondo, e le dicono come fossero loro ma senza alcuna intenzione di realizzarle, Si mascherano anche fisicamente, e dal vero o attraverso i nuovi televisori ad alta definizione ci si accorge che sono truccati quasi da come mignotte col belletto. Per non parlare della chirurgia estetica, e le correzioni come l’impianto di capelli finti, che hanno conseguenze sul consenso raggiunto.

Tuttavia l’avvento di internet permette oggi una circolazione di idee trasversale e non più monopolizzata dagli stati e dai potentati loro affini. II mondo ha preso la strada della libertà di comunicazione derivante dall’impossibilità del controllo centralizzato della rete da parte del potere, almeno non nei termini di come è stato gestita finora la circolazione delle informazioni. Con l’aumentata circolazione delle idee data dai mezzi di comunicazione di massa sospinti da Internet, sono sempre più rapidi i processi di cambiamento degli atteggiamenti e delle opinioni. La censura è un esercizio sempre più difficile per il potere e le vecchie bugie vengono smascherate secondo nuove modalità e in tempi brevi, o brevissimi.

Note: