Traduciamo questo articolo dei No Borders Team in merito alla nuova legge che permette l’uso delle armi da fuoco sul confine polacco.
(EN, DE, FR below)
NUOVA LEGGE SUGLI “SPARI” AL CONFINE POLACCO
Il Parlamento polacco ha approvato una legge che modifica, tra le altre cose, le norme che regolano l’uso delle armi da parte dei militari in tempo di pace.
La legge liberalizza ulteriormente le norme sull’uso delle armi da fuoco da parte dei militari ed è una naturale estensione della propaganda del pogrom del governo e dei circoli di destra.
La legge è stata approvata in Parlamento con 417 deputati a favore, 17 contrari e 17 astenuti. Vale la pena notare che i politici della Confederazione di estrema destra, che favorisce soluzioni ancora più totalitarie, si sono astenuti.
Poiché il pompaggio della narrativa xenofoba e genocida può andare solo in una direzione, e vince chi offre il prezzo più alto, possiamo aspettarci che le idee dei fascisti pro-Putin della Konfederacja tornino sempre più spesso nel dibattito pubblico. Tanto più che gli eserciti di troll di Internet che inondano i social media sulle questioni migratorie lavorano per la loro causa.
La legge è stata approvata anche dal Senato, con il voto contrario di soli tre senatori.
Cosa cambia la nuova legge?
Innanzitutto, consente l’uso delle forze armate in tempo di pace. Aggiunge, ovviamente, che l’esercito può essere usato contro i civili solo se i politici ritengono che la sicurezza dello Stato sia a rischio. Ma questo non deve rassicurare nessuno: i massacri di scioperanti a Poznan nel giugno del ’56, nella miniera di carbone di Wujek o in piazza Tienanmen in Cina sono sempre stati compiuti in nome della difesa dello Stato.
Ancora più preoccupante per i difensori dei diritti umani è la disposizione che garantisce l’impunità agli agenti che violano la legge.
Ciò significa che i servizi hanno una possibilità perfettamente legale di non avviare procedimenti contro gli agenti in uniforme che violano la legge.
Un’altra disposizione interessante è l’istituzione di una “operazione militare in tempo di pace”.
Tale operazione sarà dichiarata quando il confine, le persone e le proprietà sono minacciate; quando le azioni della polizia e delle guardie di frontiera si rivelano inadeguate. L'”operazione”, che in realtà è uno stato di emergenza, viene ordinata dal Presidente su proposta del Primo Ministro.
La durata dello stato di emergenza è fissata a 30 giorni, ma attenzione: dopo questo periodo può essere prorogata per altri 30 giorni con il consenso del Sejm (Il Sejm, nell’ordinamento costituzionale polacco, è la camera bassa del Parlamento; è affiancato dal Senato, che costituisce invece la camera alta. Essa detiene, congiuntamente a quest’ultimo, il potere legislativo nel paese NdT). Non una volta, non due, ma “ripetutamente”.
Vi ricorda qualcosa?
Critiche alle nuove leggi.
Le suddette modifiche alla legge sono state osteggiate da istituzioni e organizzazioni per i diritti umani.
L’Ombudsman ha detto che la soluzione “introduce una cosiddetta contro-narrazione, cioè esenta dalla responsabilità penale situazioni in cui c’è stata una violazione delle regole sull’uso delle armi, usando concetti molto vaghi e una clausola che dice che l’esenzione dalla responsabilità penale avviene quando le circostanze richiedevano un’azione immediata. Si tratta di un concetto vago”.
Anche la Fondazione Helsinki per i diritti umani si è espressa contro tali modifiche. Sul suo sito web si legge: “L’introduzione delle disposizioni in questione porterà di fatto all’impunità degli agenti che violano gravemente le norme sull’uso dei mezzi di coercizione diretta e delle armi da fuoco. A seguito della loro introduzione, godranno della garanzia di impunità, tra gli altri, gli ufficiali che sparano proiettili di gomma contro donne incinte o bambini, che ordinano l’uso di armi da fuoco con la formula ‘sparare per uccidere’, così come quelli che le usano in modo da mettere in pericolo la vita o la salute di altri ufficiali, o che ordinano l’uso di armi da fuoco da parte di una suddivisione compatta”.
ENGLISH
NEW SHOOTING LAW ON POLISH BORDER
The Polish parliament has passed a law amending, among other things, the rules governing the use of weapons by the military in peacetime.
The law further liberalises the rules on the use of firearms by the services and is a natural extension of the pogrom propaganda of the government and right-wing circles.
The law was passed in parliament with 417 MPs in favour, 17 against and 17 abstaining. It is worth noting that politicians from the extreme right-wing Confederation, which favours even more totalitarian solutions, abstained.
Since the pumping up of the xenophobic and genocidal narrative can only go in one direction, and whoever offers the highest price wins, we can expect the ideas of the pro-Putin fascists of the Conffa to return more and more often to public debate. All the more so as the armies of internet trolls flooding social media on migration issues work to their cause.
The bill was also passed by the Senate, with only three senators voting against it.
What does the new law change?
First of all, it allows the use of the armed forces in peacetime. It adds, of course, that the military can only be used against civilians if politicians believe that the security of the state is at risk. But this should not reassure anyone – the massacres of strikers in Poznan in June ’56, in the Wujek coal mine or in China’s Tiananmen Square were always carried out in the name of defending the state.
Of even greater concern to human rights defenders is the provision that guarantees impunity for officers who break the law.
This means that the services have a perfectly legal gateway not to initiate proceedings against uniformed officers who break the law.
Another interesting provision is the establishment of a ‘peacetime military operation’.
Such an operation will be declared when the border, people and property are threatened; when the actions of the police and border guards prove inadequate. The “operation”, which is actually a state of emergency, is ordered by the President on the proposal of the Prime Minister.
The duration of the state of emergency is set at 30 days, but beware – after this time it can be extended for another 30 days with the consent of the Sejm. Not once, not twice, but “repeatedly”.
Does this remind you of anything?
Criticism of the new laws.
The above changes in the law have been opposed by human rights institutions and organisations.
The Ombudsman said of the solution that it “introduces a so-called counter-narrative, i.e. it exempts from criminal liability situations where there has been a violation of the rules on the use of weapons, using very vague concepts and such a clause that says that exemption from criminal liability takes place when the circumstances required immediate action. This is a vague concept.
The Helsinki Foundation for Human Rights has also spoken out against such changes. On its website, it says: “The introduction of the provisions in question will in fact lead to impunity for officers who grossly violate the rules on the use of means of direct coercion and firearms. As a result of their introduction, the guarantee of impunity will be enjoyed by, among others, officers who fire rubber bullets at pregnant women or children, who order the use of firearms under the formula ‘shoot to kill’, as well as those who use them in a manner that endangers the life or health of other officers, or who order the use of firearms by a compact subdivision”.
NEUES SCHIESSGESETZ AN DER POLNISCHEN GRENZE
Das polnische Parlament hat ein Gesetz verabschiedet, das unter anderem die Regeln für den Waffengebrauch des Militärs in Friedenszeiten ändert.
Das Gesetz liberalisiert die Regeln für den Schusswaffengebrauch der Streitkräfte weiter und ist eine natürliche Fortsetzung der Pogrompropaganda der Regierung und rechter Kreise.
Das Gesetz wurde im Parlament mit 417 Ja-Stimmen, 17 Gegenstimmen und 17 Enthaltungen verabschiedet. Bemerkenswert ist, dass sich die Politiker der rechtsextremen Eidgenössischen Volkspartei, die noch totalitärere Lösungen befürwortet, der Stimme enthielten.
Da die Aufblähung des fremdenfeindlichen und völkermörderischen Narrativs nur in eine Richtung gehen kann und derjenige gewinnt, der den höchsten Preis bietet, kann man davon ausgehen, dass die Ideen der Putin-freundlichen Faschisten der Konfederacja immer häufiger in die öffentliche Debatte zurückkehren werden. Dies gilt umso mehr, als die Heerscharen von Internet-Trollen, die die sozialen Medien zu Migrationsfragen überschwemmen, ihnen in die Hände spielen.
Der Gesetzentwurf wurde auch vom Senat angenommen, wobei nur drei Senatoren dagegen stimmten.
Was ändert sich durch das neue Gesetz?
Zunächst einmal erlaubt es den Einsatz der Streitkräfte in Friedenszeiten. Es fügt natürlich hinzu, dass das Militär nur dann gegen Zivilisten eingesetzt werden darf, wenn die Politiker glauben, dass die Sicherheit des Staates bedroht ist. Aber das sollte niemanden beruhigen – die Massaker an Streikenden in Posen im Juni ’56, in der Kohlengrube von Wujek oder auf dem Platz des Himmlischen Friedens in China wurden immer im Namen der Verteidigung des Staates verübt.
Noch beunruhigender für Menschenrechtsaktivisten ist die Bestimmung, die Beamten, die gegen das Gesetz verstoßen, Straffreiheit garantiert.
Das bedeutet, dass die Behörden rechtlich nicht gegen uniformierte Beamte vorgehen können, die gegen das Gesetz verstoßen.
Eine weitere interessante Bestimmung ist die Einführung einer “militärischen Operation in Friedenszeiten”.
Eine solche Operation kann ausgerufen werden, wenn die Grenze, Personen oder Sachen bedroht sind und sich die Maßnahmen der Polizei und des Grenzschutzes als unzureichend erweisen. Die “Operation”, die eigentlich ein Ausnahmezustand ist, wird vom Präsidenten auf Vorschlag des Premierministers angeordnet.
Die Dauer des Ausnahmezustands ist auf 30 Tage festgelegt, aber Achtung – danach kann er mit Zustimmung des Sejm um weitere 30 Tage verlängert werden. Nicht einmal, nicht zweimal, sondern “mehrmals”.
Erinnert Sie das an etwas?
Kritik an den neuen Gesetzen.
Die oben genannten Gesetzesänderungen wurden von Menschenrechtsinstitutionen und -organisationen abgelehnt.
Der Ombudsmann sagte über die Lösung, dass sie “eine so genannte Gegenerzählung einführt, d.h. sie befreit von der strafrechtlichen Verantwortung in Situationen, in denen ein Verstoß gegen die Vorschriften über den Gebrauch von Waffen vorliegt, indem sehr vage Begriffe und eine Klausel verwendet werden, die besagt, dass die Befreiung von der strafrechtlichen Verantwortung erfolgt, wenn die Umstände ein sofortiges Handeln erfordern. Dies ist ein vager Begriff.
Auch die Helsinki-Stiftung für Menschenrechte hat sich gegen solche Änderungen ausgesprochen. Auf ihrer Website heißt es: “Die Einführung der fraglichen Bestimmungen wird de facto zu Straffreiheit für Beamte führen, die in grober Weise gegen die Vorschriften über den Einsatz von unmittelbarem Zwang und Schusswaffen verstoßen. Die Straffreiheit wird unter anderem Beamten garantiert, die mit Gummigeschossen auf schwangere Frauen oder Kinder schießen, die den Gebrauch von Schusswaffen nach der Formel ‘Schießen, um zu töten’ anordnen, die sie in einer Weise verwenden, die das Leben oder die Gesundheit anderer Beamter gefährdet, oder die den Gebrauch von Schusswaffen durch eine kompakte Unterabteilung anordnen”.
NOUVELLE LOI SUR LES TIRS À LA FRONTIÈRE POLONAISE
Le parlement polonais a adopté une loi modifiant, entre autres, les règles régissant l’utilisation des armes par les militaires en temps de paix.
Elle libéralise davantage les règles d’utilisation des armes à feu par les services et s’inscrit dans le prolongement de la propagande pogrom du gouvernement et des cercles de droite.
Elle a été adoptée par le parlement avec 417 députés pour, 17 contre et 17 abstentions. Il convient de noter que les politiciens de la Confédération d’extrême droite, qui préconise des solutions encore plus totalitaires, se sont abstenus.
Étant donné que le gonflement du récit xénophobe et génocidaire ne peut aller que dans une seule direction, et que celui qui offre le prix le plus élevé gagne, nous pouvons nous attendre à ce que les idées des fascistes pro-Poutine de la Konfederacja reviennent de plus en plus souvent dans le débat public. D’autant plus que les armées de trolls qui inondent les réseaux sociaux sur les questions d’immigration servent leur cause.
Le projet de loi a également été adopté par le Sénat, seuls trois sénateurs ayant voté contre.
Que change la nouvelle loi ?
Tout d’abord, elle autorise le recours aux forces armées en temps de paix. Elle ajoute, bien sûr, que l’armée ne peut être utilisée contre des civils que si les responsables politiques estiment que la sécurité de l’État est menacée. Cependant, cela ne doit rassurer personne : les massacres de grévistes à Poznan en juin 1956, dans la mine de charbon de Wujek ou sur la place Tiananmen en Chine ont toujours été perpétrés au nom de la défense de l’État.
Les défenseurs des droits de l’homme s’inquiètent encore davantage de la disposition qui garantit l’impunité aux agents qui enfreignent la loi.
Cette mesure offre aux services une porte d’entrée parfaitement légale pour ne pas engager de poursuites contre les agents en uniforme qui enfreignent la loi.
Une autre disposition intéressante est la mise en place d’une « opération militaire en temps de paix ».
Une telle opération sera déclarée lorsque la frontière, les personnes et les biens sont menacés ou lorsque les actions de la police et des gardes-frontières s’avèrent inadéquates. L’« opération », qui est en fait un état d’urgence, est ordonnée par le président sur proposition du Premier ministre.
La durée de l’état d’urgence est fixée à 30 jours, mais attention, à l’issue de cette période, elle peut être prolongée de 30 jours avec l’accord du Sejm. Pas une fois, pas deux fois, mais « à plusieurs reprises ».
Cela vous rappelle-t-il quelque chose ?
Critique des nouvelles lois.
Les institutions et organisations de défense des droits de l’homme se sont opposées aux changements législatifs susmentionnés.
Le médiateur a déclaré que la solution “introduit une soi-disant contre-narration, c’est-à-dire qu’elle exempte de la responsabilité pénale les situations où il y a eu une violation des règles sur l’utilisation des armes, en utilisant des concepts très vagues et une clause qui dit que l’exemption de la responsabilité pénale a lieu lorsque les circonstances ont exigé une action immédiate. Il s’agit d’un concept vague.
La Fondation Helsinki pour les droits de l’homme s’est également prononcée contre ces changements. Sur son site web, elle déclare : “L’introduction des dispositions en question conduira en fait à l’impunité pour les officiers qui violent grossièrement les règles relatives à l’utilisation des moyens de coercition directe et des armes à feu. Du fait de leur introduction, la garantie d’impunité bénéficiera, entre autres, aux agents qui tirent des balles en caoutchouc sur des femmes enceintes ou des enfants, qui ordonnent l’utilisation d’armes à feu selon la formule “tirer pour tuer”, ainsi qu’à ceux qui les utilisent d’une manière qui met en danger la vie ou la santé d’autres agents, ou qui ordonnent l’utilisation d’armes à feu par une sous-division compacte”.