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COS’É LA CULTURA DELLA SICUREZZA? – OPUSCOLO

Terzo opuscolo tradotto e PRIMO OPUSCOLO PRODOTTO dal Collettivo Black Wave.
Tratto dall’articolo di Crimethinc. “Cos’è la cultura della sicurezza?” ecco a voi dei semplicio consigli per tutelarci e portare avanti le nostre lotte, proteggendoci dai cani da guardi bipedi del capitale.


COS’È LA CULTURA DELLA SICUREZZA?

“Ma che facciamo con gli infiltrati e con gli informatori?”, 
chiese tempo fa un compagno della CrimethInc. alla sua prima grande mobilitazione. 
“Gli faremo pelare le patate”, fu la risposta disinvolta di un organizzatore esperto.

Una cultura della sicurezza è un insieme di consuetudini condivise da una comunità, di cui i membri possono essere bersaglio del governo, volte a ridurre al minimo i rischi. 

Avere una cultura della sicurezza risparmia a tutti la fatica di dover elaborare misure di sicurezza da zero e può aiutare a contrastare la paranoia e il panico in situazioni di stress – diavolo, potrebbe persino tenervi fuori di prigione. 

La differenza tra protocollo e cultura è che la cultura diventa inconscia, istintiva e quindi senza sforzo; una volta che il comportamento più sicuro possibile è diventato abituale per tutti gli ambienti in cui si viaggia, si può spendere meno tempo ed energia a sottolinearne la necessità, o a subire le conseguenze della sua mancanza, o a preoccuparsi del pericolo che si corre, perché si sa che si sta già facendo tutto il possibile per essere prudenti. 

Se avete l’abitudine di non rivelare nulla di sensibile su di voi, potete lavorare con gli sconosciuti senza preoccuparvi che siano informatori o meno; se tutti sanno di cosa non parlare al telefono, i vostri nemici possono intercettare la linea quanto vogliono e non arriveranno da nessuna parte.

 

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